PIR e interrogativi

A proposito dei P.I.R., i piani individuali di risparmio, si è anche espresso il Prof. Paolo Coletti, Ph.D, in un simpatico video https://lnkd.in/dDh_kTQC.

Quello che più mi colpisce dei P.I.R. è che sono caratterizzati da specifiche regole di investimento che attualmente prevedono, tra l'altro, una quota di attività riservata alle piccole e medie imprese. Eppure nell’articolo 47 della nostra Costituzione, tra l’altro, trovo: la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; (…) Favorisce l'accesso del risparmio popolare (…) al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese. Si parla di diretto (oltre che indiretto) investimento azionario (quindi non lato debito) in grandi (quindi non piccoli) complessi produttivi del Paese.
Mi chiedo anche: ma esite un P.I.R. che abbia investito in imprese EUROPEE radicate sul territorio italiano (con stabile organizzazione in Italia)? Ma esiste un P.I.R. che sia stato costituito DIRETTAMENTE (e non indirettamente mediante OICR dedicati) attraverso l'apertura di un rapporto di custodia o amministrazione? Come si fa in pratica a sapere se ad esempio le società componenti gli indici di borsa FTSE 100, DAX, CAC 40, AEX, IBEX, PSI 20 abbiano o meno una stabile organizzazione in Italia (requisito che deve essere certificato ad opera del soggetto emittente lo strumento)?

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